L'ispirazione per questo post mi è venuta scorrendo un giornale di ieri; in evidenza la notizia del suicidio di un barista il cui esercizio era sull'orlo del fallimento. In evidenza "strangolato dalle banche".
Mi è venuta l'idea di fare un giro, dare un'occhiata ai negozi e vedere se mi veniva in mente qualche spiegazione alternativa allo "strangolato dalle banche".
Ho fatto un tratto di strada del centro storico, una strada percorsa migliaia di volte nel corso degli anni e di cui potrei ricostruire la storia metro per metro. Dato che si parlava di un barista ho dato un'occhiata alla situazione bar: da che ricordo, cioè da almeno mezzo secolo, in quel tratto di strada ci sono sempre stati tre bar-caffè e una trattoria, sono ancora lì, solo che, negli ultimi 5 anni, si sono aggiunti altri 6 bar caffè, due sono addirittura attaccati. Ora i bar si sono triplicati, ma non credo che gli avventori abbiano fatto altrettanto, il risultato è che mentre i locali "storici" riescono a cavarsela grazie ad una clientela affezionata i nuovi locali tirano avanti con le unghie, anzi uno di essi ha cessato una volta l'attività, è rimasto chiuso per un anno ed ora ha riaperto con un nuovo gestore.
Discorso analogo si può fare per l'altra categoria di negozi soggetti a chiusure forzate: i negozi di abbigliamento, anche qui percorrendo certe strade del centro si incontrano negozi di jeans, di scarpe e altri accessori di abbigliamento, uno attaccato all'altro, non si può nemmeno parlare di concorrenza dato che la merce ed i prezzi sono più o meno gli stessi...Tanto per fare un esempio su una piazzetta di circa 800 metri quadri si aprono ben quattro negozi di abbigliamento, anzi tre visto che uno ha chiuso per cessata attività da pochi giorni. I negozi di abbigliamento che chiudono sono un bel po' anche a causa della crisi che non incoraggia certamente a spese folli, sembrano passati i tempi della mania dei capi griffati, oggi molti guardano più alla sostanza. Ma oltre alla crisi c'è l'eccesso di negozi.
Ora sembra che per molti la tentazione di avere un proprio negozio o locale sia forte, ma forse, prima di investire i sudati risparmi e chiedere prestiti e mutui, bisognerebbe valutare la reale situazione, se c'è già abbondanza di bar o di negozi di abbigliamento è vano sperare di sfondare (a meno di non avere qualcosa di veramente nuovo da offrire).
Quindi non accusiamo sempre le banche, siamo d'accordo le banche non hanno cuore...ma non sono delle persone, sono delle attività commerciali anche loro, cercano di recuperare il danaro che hanno prestato, danaro che poi non è loro ma di coloro che lo hanno depositato.
Magari lasciate nel cassetto il sogno di un vostro negozio, o provate a cercare bene quale attività può essere redditizia anche se non è di moda (a proposito di attività di moda, ci sarebbe da fare un lungo discorso sui negozi di computer, aperti anni fa da informatici improvvisati e scomparsi nel nulla nel giro di pochi mesi).